Yeasayer – Odd Blood (Secretly Canadian)

Coralità, bagliori, electro-synt-pop chiangiante ma anche no: detto che l’esordio non era poi questa meraviglia, qui siamo proprio alla rottura di maroni.


Matt Elliott-Songs (Icì D’Ailleurs)

Cofanetto del decennio attuale/venturo.


Lindstrom + Christabelle – Real Life Is No Cool (Smalltown Supersound)

Psico-disco-soul sintetica. Con patatine.


Nastro – s/t (To Lose La Track)

Giovanotti Mondani Meccanici in botta Lodola / Mein Kraftwerk, sulla mezzeria tra afro-futurismo e rischio Krisma: legioni di mutanti combattono sui surf.


Broadcast & The Focus Group – Investigate Witch Cults Of The Radio Age (Warp)

I Broadcast sono una roba spesso citata e sempre sottovalutata. Evviva i Broadcast.


Thank You For The Drum Machine – New adventures on analogue machines (Live Global)

Altro che quello che se ne legge “in giro”: dopo Atari, Trabant, Late Guest e Did la penultima coolness brit’n’roll + (fu) robotic rave li rende indiecredibili.


Inserire Floppino – Grotta esci (Tafuzzy Records)

Palpebre chiuse per non ammiccare più, Psico si getta in un mare di droni e gimnopedie e approda sano e salvo nella discocieca del Port Royal.


Elfin Saddle – Ringing For The Begin Again (Constellation)

Sembrano un romanzo vecchio di Murakami Haruki. Girano un pò tutte le viti del mondo


Mos Def – The Ecstatic (Downtown)

Mos Def, Jay Dilla, Madlib,  e i Neptunes. Mancano solo la Madonna e il Cristo Redentore anche se risulterebbero quantomeno inferiori.


Wisp – The Shimmering Hour (Rephlex)

Ce lo spacceranno per qualsiasi cosa: dall’IDM (ingannati dalla label) al rituale (ingannati dalla copertina) fino al dubstep (ingannati dai tempi), invece è la solita roba di dieci anni fa, solo post-coitale.


ATP’09 – Curated by The Breeders (Atp-Butlins Holiday Centre, Minehead)

Shellac davanti e dietro tutti quanti (Yann Tiersen, Dianogah, Deerhunter,Th’Faith Healers, Giant Sand, Melt Banana, Wire, Bon Iver e Bronx senza mariachi).


Tiga – Ciao! (PIAS)

Questo ragazzo dovrebbe pensare più alla roba seria (Gentle Giant(s) e qualcos’altro) e meno alle cazzate; l’età dell’innocenza perduta a briscola è passata da un pezzo per tutti.


Boxcutter – Arecibo Message (Planet Mu)

Finisce un po’ per perdersi tra l’enciclopedismo elettronico e la manualistica reasoniana, ma c’è ed è reale.


Variety Lab – Team up! (Pschent)

Le ospitate crasse la rendono quasi una compila, senza punti deboli peraltro in quanto a groove e senso dell’estate. Presente gli Isis? Qua sta il loro opposto.


Glen Johnson – Details Not Recorded (Make Mini Music)

Togliete le due (belle) canzoni alla Matt Elliott e capirete come l’amico Glen abbia deciso di autocelebrarsi un pò. Se lo fan tutti può farlo anche lui.


Tim Hecker – An Imaginary Country (Kranky)

O di come la Kranky riesca, in quindici giorni, a segare le gambe a mezzo mondo.


Hell – Teufelswerk (International Gigolo)

Nel primo disco riesce a tumulare Bryan Ferry e Puff Daddy in una straordinaria coerenza teutonica-loveparade, nel secondo si inventa un Ummagumma electroclash. Un uomo che gestisce duro.


Trouble Books – The United Colors Of Trouble Books (Own Records)

Elogio della bassa fedeltà. Fra ambienti autorali e pop-elettro-folk riservato. Per dire, il contrario di Minucci.


Agaskodo Teliverek – Psycho Goulash (Midfinger Rec.)

Dicono siano folli per uno strano miscuglio elettro-noise fra Captain Beefheart e Gogol Bordello. Dicono altri, non io.


The Prodigy – Invaders Must Die (Take Me To The Hospital)

A momenti si ricordano di aver fatto Experience e ci batte tanto il cuore, in altri si ricordano di aver fatto The Fat Of The Land e siamo tristi. Ma la macchina ormai è avviata e Warriors Dance scudeggia: bentornati.


Amute- Infernal Heights For A Drama (Stilll Records)

Jérôme Deuson è un figo che da tempo ama roba constellation, Fennesz e Tim Hecker. E si sente. Bene.


Mt. Sims – Happily Ever After (Hungry Eye)

Lasciato al verde da Hell, molla l’electroclash e fa su un trio di gay-trendy-wave a metà tra i Sisters Of Mercy e le magliette Emily The Strange: non peggio del solito ma chiaramente non bene.


Uochi Toki – Libro audio (La Tempesta)

Niente di nuovo sotto il nichilismo: una spoon river dei viventi, ora banca binaria dei ricordi ora satira allucinata in racconti. Uno alla volta, per carità.


zZz – Running With The Beast (Excelsior)

Piacerà a tutti.


Stereo Image – Stereo Image (Rcrdlbl Records)

Gente fighettosa che fa disco, si porta dietro i bassi e il senso del sesso, cercando di penetrare i tuoi neuroni. (con vaselina)


Tobacco – Fucked Up Friends (Anticon)

Anticon meets Death In Vegas meets non dovrebbero permettersi.


Neil Landstrumm – Lord For £39 (Planet Mu)

Da sempre solo roba alla moda su generi di moda, nonostante questo (e nonostante il Range Rover in copertina, che testimonia) dubsteppone dell’anno.


Kanye West – 808’s & Heartbreak

Dio Kanye!


Murcof-The Versailles Sessions (Leaf)

Parte da classici della musica barocca del 1600 (con strumenti annessi) e reinventa Versailles. Vive La France.


Kieran Hebden & Steve Reid – NYC (Domino)

Al quarto appuntamento di studio si conferma la joint-venture più fruttuosa dai tempi di Maria e Giuseppe.


Fujiya & Miyagi-Lightbulbs (Groenland)

Perfetto manifesto della mediocrità attuale. Quindi piacevole per chi ha passato anni nella merda.


Uzi & Ari- Headworms (Own Records)

Solito Ben Shepard in salsa The Album Leaf (con Tom Yorke e l’indietronica e la madonna di RoncoCampoCanneto). Salsa che piace anche se santificata.


Lindstrom – Where You Go I Go Too (Smalltown Supersound)

Tre tracce lunghissime di lindstromate assortite. Cioè un bellissimo viaggio e tutto, ma dopo un po’ hai pure voglia di arrivare.


Masoko – s/t (EP Hit Bit)

“Io sono un bagnino e tu sei la mia spiaggia, mannaggia”: ‘n ze po’ sentì, premio Razzie all-time per la musica italiana (ex aequo con Mauro Repetto).


Electric President – Sleep Well (Morr)

Ascoltare, non rigettare e mettere in fondo alla pila dell’indietronica (oggi più pop) da basso consumo.


Tricky – Knowle West Boy (Domino)

Da padre del trip hop ad autore di una cover dei Subsonica. Non è malaccio, ma basta!


CSS – Donkey (Sub Pop)

C’è chi parla di un sensibile peggioramento. A me se sei già sottoterra non m’importa mica quanto scavi, ma se lo dicono loro…


TaughtMe-Lady (Own Records)

Uzi & Ari placati decidono di sussurrare l’emotività senza troppo clamore tronico. Sia in salute che in malattia.


The Music – Strength In Numbers (Polydor)

Brutte notizie per chi era riuscito a dimenticarli: c’è un disco nuovo.


Arnoux – “Cascades” (Knifeville)

Liquidità non liquorosa, sprazzi di Adam Pierce, filastrocche disturbate e timido rap elegante: a Maniago sono pronti per sfangarsi nel bene un altro inverno.


AA.VV. – “Post Remixes vol.1” (La Valigetta)

Alzarsi con l’idea brillocca e risolverla calzando orologi ai centurioni. La dance d’accatto può diventare indie, ma i Wall Of Voodoo stavano già bene prima.


Primal Scream – Beautiful Future (B-Unique)

Una forsennata ricerca del nuovo spintasi talmente avanti che l’ultimo disco sembra una specie di Pretty Hate Machine dei pezzenti. Stra-congratulazioni.


Booka Shade – The Sun & Neon Light (Get Physical)

Disimpegno costruttivo da elegantoni della dance crucca. Nulla in contrario.


Girl Talk – Feed The Animals (Illegal Art)

Freak-hop stronzissimo da superparty con i campionamenti più pop concepibili. Sorrisoni.


No Seduction – “Copyrighted” (ep mp3 scaricabile)

Il fottutissimo nurave era solo space invaders fluo. Adesso arrivano i Contenuti, in remix tech-electro (once were garage) ai piedi del palco. Possibile inno.


Santogold – Santogold (Downtown/Atlantic Years)

Del genere: ragazza di esotici natali che canta su basi electro sbarazzine. Tipo M.I.A. ma non sarà mai MIA.


Nine Inch Nails – The Slip (Free Download)

È un disco ok se uno è fanatico di Year Zero, cosa che di per sé non è ok proprio un cazzo.


ATP ’08-Curated By Explosions In The Sky (Atp-Plantation Quay)

EITS campioni, Polvo vincono, Trail Of Dead distruggono. David Berman E’.Phosphorescent ed Eluvium pure.C’era Kekko e sappiamo i nomi del Crete Goat Festival.


Madonna – Hard Candy (Warner Bros)

Timbaland Pharrell ecc ecc. Madonna è sempre in movimento e/o attenta al nuovo. Eccheppalle.


Ladytron – Velocifero (Nettwerk)

Stilose e pallose. Comunque, stilose. Comunque, pallose. Sembra giusto in ogni caso usare il femminile.