Califone – All My Friends Are Funeral Singers (Dead Oceans)

Tim Rutili sta bene. Noi stiamo bene.


Richmond Fontaine-We Used to Think the Freeway Sounded Like a River (Decor Rec.)

Nulla di strabiliante, ma due fra i racconti brevi della miglior americana dell’anno (The Boyfriends e The Pull). Willy Vlautin c’è.


Conor Oberst & The Mystic Valley Band – Other South (Merge)

Bisognerebbe spiegare a Conor che ogni tanto dovrebbe considerare l’idea di trombare piuttosto che incidere dischi.


Grizzly Bear – Veckatimest (Warp)

Gli Animal Collective senza urletti e nomignoli del cazzo. Ma forse pure meglio.


Wilco – Wilco – The Album (Nonesuch/Warner)

“E’ piu facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che gli Wilco facciano un disco di merda”. Regno dei cieli. Sempre e comunque.


ATP’09 – Curated by The Breeders (Atp-Butlins Holiday Centre, Minehead)

Shellac davanti e dietro tutti quanti (Yann Tiersen, Dianogah, Deerhunter,Th’Faith Healers, Giant Sand, Melt Banana, Wire, Bon Iver e Bronx senza mariachi).


Freaky Mermaids – Freaky circus (‘Aveit)

Sincerità…è un bel disco in stile senza truccarsi da freak. Forse perché le CocoRosie bresciane Laura, Ombretta e Angela non sono cesse come Arisa, tutt’altro.


Bonnie Prince Billy- Beware (Domino)

Ricchezza country. Va bene così.


Black Eyed Dog – Rhianuledada (Ghost)

Parrinieddu canta con bronchi smooth e strumenti inconsistenti (cit.) un bene di rifugio affrescato da Roberto Amoroso: il capolavoro è Salina’s. Esce il 16/1.


Bon Iver – Blood Bank EP (4ad)

Quattro canzoncine che servono solo a ricordarci quanto questo tizio la sappia davvero lunga.


Neil Young – Sugar Mountain. Live at Canterbury House 1968

Il classico disco nuovo/vecchio di Neil Young dove lui se la canta e se la suona. Only for fans. Tenendo presente che tutti DEVONO essere suoi fan.


The Gentlemen’s Agreement – Let me be a child (Materia Principale)

Un tavolo del tressette in campagna, Langhorne Slim e Bennato vs. Housemartins + Sufjan Stevens. L’ultimo bel disco italiano dell’anno, design Roberto Amoroso.


The Child Of A Creek – Unicorns still make me feel fine (Dust Wind Tales)

L’artigiano nell’era della riproducibilità tecnica: con bodhràn,home taping e balalaika,il suono rimbalza da tutte le parti. Lorenzo assalta il mondo: e  vince.


Lambchop-Oh (Ohio)- (Merge)

Kurt Wagner è sereno. Se fossi credente godrei nella convinzione di un Dio sereno. Per inerzia oggi sono gaudente.


Giant Sand- Provisions (Yep Rock)

Howe soft-canonico-piacevole-ricco di gusto. Va bene così.


Micah P. Hinson – And the Red Empire Orchestra (Full Time Hobby)

Siamo passati al tabagismo elegante. Ma si fuma sempre in fattoria. DDA


Francesco De Gregori – “Per brevità chiamato artista” (Sony BMG)

Okay, su nove brani solo tre o quattro sono ai Livelli che gli competono. Ma trattandosi dell’Empireo, firmerei per altri extraterrestri analoghi, dopo 35 anni.


Polite Sleeper-Seens (Sabotage Rec.)

Sono furbetti, ma sanno quando deragliare. Per i nostalgici del primissimo Conor Oberst.


Vetiver-Thing Of The Past (Fat Cat)

Cabic mi stava meno sulle palle del Devendra furioso. Con questa cover story folk/country riesce quantomeno a raggiungerlo.


ATP ’08-Curated By Explosions In The Sky (Atp-Plantation Quay)

EITS campioni, Polvo vincono, Trail Of Dead distruggono. David Berman E’.Phosphorescent ed Eluvium pure.C’era Kekko e sappiamo i nomi del Crete Goat Festival.


Micah P. Hinson – The Surrendering Ep (Houston Party)

Serve giusto giusto a fermare la crisi d’astinenza. Perché siamo tossici di un tossico. Soprattutto se scrive e canta canzoni come queste.


Langhorne Slim-Langhorne Slim (Kemado)

Un pò come Rebellin nella campagna del Belgio. Magari Sean non vince, ma nel marasma folk-blues-(psych)-country-(vintage) è sempre ottimo protagonista.


Black Keys – Attack & Release (Cooperative Music)

Dai campi di cotone alle feste vip del Fuorisalone (grazie a Danger Mouse). E’ l’evoluzione del blues, baby. E nonostante tutto, ci piace.


The Last Shadow Puppets – The Age of The Understatement (Domino)

Ovvero: giovani cool, trombatori di tutte le modelle del mondo, che confezionano un disco country western/60’s/pop. Io li stimo. E l’album spacca.


Samamidon – All Is Well (Bedroom)

Come un Will Oldham alle prese con canzoni che si accartocciano su loro stesse, giocano con il folk e cascano in qualcos’altro. Bravissimo


Mojomatics – Don’t Pretend That You Know Me (Ghost)

Replacements, Buzzcocks, Coral, Violent Femmes… Fanno stare bene. Occupano lo stereo se mai vi venisse voglia di ascoltare roba tipo “Don Calogero e la cicuta”. Qui


Stu Thomas- Devil & Daughter (Bang!)

Country e psichedelia in salsa blues. Dissonante e convincente.


Castanets-In The Vines (Asthmatic Kitty)

Scuro->Pall Jenkins->intimo->scuro->Pall Jenkins->terza prova superata->più episodi che globalità->scuro->bene.


The Cannery-There Is Life In This Old Land (Awful Bliss)

Un bravo alla Awful Bliss che, da Carrara, è volata sino a San Francisco per questa tradizione folk americana.Neil Halstead nel midwest?


Two Gallants-Two Gallants (Saddle Creek)

Nessuna novità in casa Saddle Creek: caffè, sigarette, cesso e nuovo disco dei Two Gallants. Un pò più rock ed un pò più brutto. Nessuna novità, appunto.


Iron & Wine – The Shepherd’s Dog (Sub Pop)

La transizione da one man band a gruppo vero e proprio, forse necessaria per evitare il rischio noia, è stata effettuata senza sacrificare la scrittura, anzi.


Band Of Horses – Cease to begin (Sub Pop)

Siete col fucile spianato in attesa che passi, come sempre, il secondo disco di una ex NBT? Avanti, mettetelo via, non serve. Gradita conferma country & dream.