dEUS – Vantage Point (Cooperative Music)

Avere le carte per vincere a colpi di ace e sprecare “il vantaggio” perdendo pure contro Paolino Canè. Insomma: tre canzoni si salvano. Il resto è noia.


Animal Collective – Water Curses E.P. (Domino)

Riuscirebbero a rendere credibile anche una jam con Toto Cutugno, la Tatangelo ed il suo truccatore gay. Qua ci sono solo qView »uattro pezzi. Tutti belli.


Grandaddy – Just Like the Fambly Cassette (Digital free download)

Scarti ed abbozzi per i Grandaddy. Oro per tutti gli altri. Si scarica qui.

In attesa che Jason Lytle torni con nuova musica.


Bugo – Contatti (Universal)

Questo disco è solo dolore e sconfitta (cit). Un Bugo normalizzato è come Moana vestita. Inutile.


Samamidon – All Is Well (Bedroom)

Come un Will Oldham alle prese con canzoni che si accartocciano su loro stesse, giocano con il folk e cascano in qualcos’altro. Bravissimo


Mojomatics – Don’t Pretend That You Know Me (Ghost)

Replacements, Buzzcocks, Coral, Violent Femmes… Fanno stare bene. Occupano lo stereo se mai vi venisse voglia di ascoltare roba tipo “Don Calogero e la cicuta”. Qui


Brian Jonestown Massacre – My Bloody Undreground (Tee Pee Records)

Il vertice di questo disco sono i due pezzi di solo pianoforte. Uno stupro. Quindici anni di mal di testa psichedelico.


Cloud Cult – Feel Good Ghosts (Earthology Records/Rebel Group)

Io me l’immagino come una testa piena d’idee fotografata nel momento dell’esplosione. Fanno un disco l’anno, alle volte anche due.

Eppure non sbagliano. Si compra qui.


Muse – Haarp (Warner)

Non credo che avrò mai il coraggio di scartarlo. Qualcuno lo vuole?


The Cesarians – Flesh is Grass/Woman (Imprint Records)

4 ultra quarantenni dall’aspetto magnatino e con la passione per il melodramma portata all’eccesso. Insomma: è amore.


Portishead – Third (Island)

Un calcio in culo a tutti quelli che anni fa li catalogavano sotto la dicitura chill out. Altro che robetta, qua c’è di tutto. Un disco dell’anno di quelli che ne escono uno ogni dieci.


The Long Blondes – Couples (Rough Trade)

Una merda che vorrebbe essere ballereccia, ma sempre merda è.


Jamie Lidell – Jim (Warp)

Questo non è nu-soul, questo è soul contro i coglioni. Disco dell’anno, ovviamente, ma dell’anno 1965.


Black Francis – SVN FNGRS (Cooking Vinyl)

Per perdere 7 chili, Pozzetto e Verdone ci mettevano una settimana. Lui, con due giorni in meno, scrive e registra 7 canzoni. Non perde un grammo, ma spacca tutto.


Paolo Benvegnù – Le labbra (La pioggia dischi/Venus)

Paolo Benvegnù è Van Basten in un mondo di Inzaghi. Il disco in italiano dell’anno.


The Kills – Midnight Boom (Domino)

In questo disco c’è un pezzo electro – clash. Nel 2008. Ho detto tutto, no?


Nick Cave and the Bad Seeds – Dig, Lazarus, Dig!!! (Anti)

Nick Cave si tinge la barba e i baffi. E poi fa sempre lo stesso disco. Parecchie volte bene, qualche volta male, questa  volta medio.


The Dirtbombs – We Have You Surrounded (In the Red)

Tra i pochi a poter permettersi di cagare sulla testa del mondo.


Blood on the Wall – Liferz (The Social Registry)

Sembrano i Pixies con lo scorreggione di Cinico TV al posto di Kim Deal . Roba buona, insomma.


Ladyhawk – Shots (Jagjaguwar)

Gente con barbe e capelli fuori moda. Indie rock di quello che non trovi su Cioè. Quello “nostro”.


Why? – Alopecia (Tomlab)

Perderà pure i capelli, ma l’estro rimane intatto. Anzi, migliora. E senza dover andare da Cesare Ragazzi.


Bengi Jumping – Charme and Shake (Irma)

Una volta era nei Ridillo. Che è come dire: una volta mia madre faceva i soffoconi alla Stazione Termini. Io me ne vergognerei.


Baustelle – Amen (Atlantic/Warner)

Negli anni novanta c’era addirittura chi trovava interessante i Bluvertigo, non vedo perché ora dovrebbero far cagare i Baustelle. Non lo fanno. Grazie a dio.


The Niro – An Ordinary Man (Universal Music International)

E’ amico mio, quindi spacca. Credete veramente che esista un altro criterio per fare una recensione?


Bob Mould – District Line (Anti)

Meglio un disco mediocre, ma da leone, di Bob Mould, che cento Brunettes a pecora.